Sardegna sacra: il guardiano della città Blu

Le storie di giganti e di visitatori extraterrestri sull'isola si tramandano da secoli. Cosa c'è di riscontrabile? Onestamente non mi sarei mai aspettata di trovarmi faccia a faccia con tutto questo.

Per una serie di sincronicità Sabrina, Rachele e io deviamo dal nostro intenso programma di esplorazione e rilevamenti energetici, finendo in un paesino di poche anime a corta distanza dal centro esatto della Sardegna, leggermente spostato verso sud ovest.

Incontriamo qui un vero e proprio Guardiano che ha fatto della sua testimonianza diretta la propria missione terrena.

È il signor Luigi Muscas che inizia il suo racconto portandoci indietro nel tempo, nella Sardegna degli anni ’70. Da piccolo giocava nei terreni di famiglia quando scoprì tesori antichissimi e scheletri enormi di uomini alti anche 5 o 6 metri. Dopo la scuola, il bambino si trovava con l'amichetto per portare il gregge proprio in quei punti di sepoltura, perché li, come racconta Luigi “si stava proprio bene”. Ed effettivamente noi tre abbiamo voluto testare questa energia particolare di cui parla: possiamo ben dire che in quei punti le bacchette radioestesiche impazziscono!

Luigi ci racconta della Città Perduta, una grande città dei giganti costruita al centro dell’isola con pietre alchemiche agglomerate, colonne, piramidi… Ci mostra i resti del pavimento di queste costruzioni antidiluviane, ci racconta di macchinari grandi e molto particolari e di bottigliette alchemiche per la trasmutazione della materia, ritrovati proprio in zona.

Da piccolo Luigi viveva circondato da tutto questo, mentre gli anziani continuavano a praticare gli antichi rituali legati alla luna e alle stelle che si tramandavano da generazioni, nelle cosi dette “pozze delle stelle”.
Ci ha portate dentro a questi piccoli cerchi nel terreno che in alcune date dell’anno venivano riempiti d’acqua per i rituali sacri. Alcune pozze erano dedicate alla guarigione delle ossa, altre alla fertilità, un’altra ancora donava energia alla testa, portando un flusso potente fino alla ghiandola pineale.

Ho voluto provare di persona, così arrivata al centro di quest’ultima pozza il mio cervello si è settato all’istante sulle onde theta. Mi hanno filmata, è interessante vedere come gli occhi hanno preso a ballare ritmicamente dietro alle palpebre. Ricordo di aver percepito un flusso potente mentre il mio corpo si adattava a queste frequenze. E dopo non ci restava che testare. Assieme alle due amiche armate di bacchette e pendolini abbiamo assistito anche qui a un comportamento davvero insolito dei rilevatori radioestesici!

La storia del nostro accompagnatore prosegue. Erano gli anni ’70 quando arrivarono degli studiosi sui terreni del nonno. Mentre ne parla sentiamo la sua viva emozione, un ricordo scottante di qualcosa di traumatico.

“Iniziarono a portare via tutto”- racconta Luigi – “ con escavatori, camion e presero a distruggere tutto il resto”.
Luigi che aveva solo undici anni cercò di fermare questo scempio. Non solo non venne ascoltato, ma fu minacciato di morte. I così detti "scienziati" avevano il compito di nascondere qualsiasi testimonianza del popolo delle stelle, dei giganti, dei predecessori degli esseri umani. E lo svolsero cosi bene da tirare sassi contro a un bambino che si oppose, spinto solo dal desiderio di proteggere la storia della sua terra e dei suoi abitanti.

Il rammarico è davvero tanto se pensiamo che in Sardegna prima di allora erano visibili oltre 3000 piramidi sparse per l’isola sacra. Oggi purtroppo ne è rimasta solo una.

Tra le migliaia di piramidi c’era quella che si trovava proprio nei terreni di famiglia di Luigi. Prima del tempo della distruzione, il giovanissimo guardiano ci giocava dentro coi suoi compagni, cosi ora egli è in grado di condurci ai resti di questo antichissimo edificio. Vediamo coi nostri occhi capitelli e blocchi di pietra rivestiti di un magnifico quarzo, che appare come applicato artificialmente solo su una delle facce delle pietre. Secondo la sua “leggenda” che da secoli viene tramandata oralmente dai sardi, la Citta Perduta rifulgeva di luce.

Immaginate che impressione doveva creare il vedere ogni edificio ricoperto di quarzo che splendeva brillante colpito dai raggi del sole?

Chi sono gli scienziati, gli archeologi, i supposti studiosi... che hanno venduto l’isola a un potere che ha fatto di tutto per nascondere la verità? E perché è cosi importante distruggere il legame con la storia? Perché si son dati tanto da fare per calpestare tesori inestimabili senza apparentemente lasciarne traccia?

Per fortuna non tutti i sardi hanno acconsentito.

Perché Luigi il guardiano di Pauli Arbarei, da sempre è sostenuto da angeli, entità stellari, giganti… Chiamateli come volete, resta il fatto che di notte nel suo giardino una stella di Orione si ingrandisce tutto a un tratto e “scende” sulle persone. Non è un fatto scientifico né ripetibile a comando. Ma qualcosa accade.
E non è un fatto spiegabile quello delle Luci azzurre, bellissimi fasci luminosi che appaiono dal cielo e che vanno a cadere perfettamente sui siti indicati da Luigi.
C’è interesse a studiare questi fenomeni? Ci mancherebbe altro, figurarsi! Piuttosto bisogna far sembrare tutto ridicolo e mettere tutto a tacere.

Il guardiano sventola forse menzogne quando ci mostra una vertebra atlante larga quanto il palmo della mia mano? O quando ci porge una falange di un dito lunga come mezza mano, o un dente assolutamente gigantesco dei “padri suoi” come li chiama lui, gli antenati.

Luigi è un prescelto, vive la sua missione di protezione per mantenere la memoria supportato dai suoi aiutanti celesti, perché Pauli Arbarei è luogo di visita di entità non terrestri dalla notte dei tempi. Perché Pauli Arbarei è l’incontro delle dimensioni, il paesino fisico di accesso per la città di Blu, una delle molte città eteriche di Luce presenti sulla terra, come mi ha spiegato Christallin, una delle mie amate guide spirituali, durante una canalizzazione ricevuta alcune settimane prima del nostro arrivo sull’isola.

Riporto di seguito parte della conversazione canalizzata.

“Christallin: Blu è una citta creata da una civiltà molto antica che è stata registrata nel tempo. La griglia cristallina della terra ne ha preso la coscienza che è poi rimasta come registrata nel dettaglio ma su un altro livello. Blu si trova all’intersezione di due linee energetiche che scorrono sull’isola, diremmo quasi al centro fisico. Una scorre da nord a sud e l’altra la attraversa quasi longitudinalmente, anche se non precisamente.

Lungo queste linee scorre potentissima energia, che è stata, diciamo cosi, apportata e aggiustata eoni fa… con lo scopo di rendere stabile la terra sottostante, che, vogliamo ricordarlo, è portatrice di saggezza stellare molto molto antica. Verranno trovati dettagli, manufatti e dimostrazioni della antica città costruita su questa intersezione, ci state già arrivando… è il suo doppio eterico che vive nel qui e ora, è viva e vitale, ma su un piano diverso dal vostro.

Elisa: Chi ci vive?

Christallin: Ci vivono migliaia di anime, come in ogni città che si rispetti. Tra queste certo, ci sono anime più o meno evolute… sono qui in attesa di procedere nell’oltre. Ma ciò che rende speciale questa citta è che vive di memoria, vive di energia femminile, si chiama infatti la citta Blu… Blu come il mantello degli antenati. È una citta color lapislazzulo, perché il mare è intorno a lei, ma soprattutto perché è Donna.

Elisa: Io conosco, o meglio ho sentito dire, di Shamballa e di Erks. Ha a che fare con queste due?

Christallin: possiamo dire che in Shamballa, che poi ha tanti nomi, vivono e si ritrovano tante anime sagge, la maggioranza delle quali non ha bisogno di tornare sulla terra, avendo concluso i propri cicli. Da qui, conforta e segue l’umanità, dando supporto energetico. La chiamano la citta dei Signori, perché in effetti dimorano Maestri di alto lignaggio. E non dimentichiamoci le Maestre ovviamente… perché la saggezza e la compassione è di tutti i generi energetici. Mentre invece in Erks si sono stabiliti fratelli dell’unione galattica, quindi non propriamente esseri umani vissuti sul pianeta. Possiamo affermare che nella città Blu come in tanti altri luoghi dimensionalmente separati da voi ma comunque attigui, vivono e dimorano entità che stanno crescendo, che stanno in uno stato di avanzamento. La citta Blu è nota come la Colonna, perché è ben visibile da altri luoghi, e dunque ben accessibile per chi vuole continuare ad avanzare. Ci si stabiliscono anime che continuano a…. diciamo cosi, a studiare… anche se il termine non è propriamente corretto, per evolvere la propria coscienza.

Elisa: Quindi a Blu non ci vivono solo i sardi, corretto?

Christallin: Nella città di Blu vivono tutte le anime che vengono richiamate da quella città. Tutto sommato a voi sembrerebbe molto avanzata a livello tecnologico, se la guardate, vi rendete conto che è semplice nel suo impianto, ma avanzata anche a livello coscienziale. Molti poeti in vita terrena, vi si sono trasferiti dopo il trapasso. E anche filosofi, artisti, musicisti…

Elisa: Noi possiamo entrare nella città di Blu?

Christallin: Certamente, potete connettervi con essa e visitarla.

Elisa: grazie Christallin, grazie. Avete altre informazioni che possono esserci utili per il nostro lavoro in Sardegna?

Christallin: Visitate il luogo sacro del cuore. Troverete che una strada vi conduce al cuore, che non è esattamente nel centro ma di qualche grado differisce… dopotutto il cuore è sulla sinistra…”

Effettivamente la nostra deviazione ci ha condotte qui, dove ci troviamo a breve distanza dal centro esatto della Sardegna seppur leggermente spostato verso sud ovest. A sinistra guardando la mappa!

… dopotutto il cuore è sulla sinistra…” dice Christallin.

“Luigi- chiedo – “hai mai sentito dire di una città di luce che ha a che fare con la creatività, con l’arte, con la musica e la poesia?”
“Sì, certamente. 8 persone su 10 a Pauli Arbarei sono artisti!” risponde.

Ho la pelle d’oca. Mentre camminiamo tra le rovine sento di esser tornata a casa, all'origine, a una delle mie prime vite su questo pianeta. Sento di aver preso parte alla costruzione di questa città, una delle più antiche che io possa immaginare. Si fa strada in me la memoria di una vita precedente mentre sale un’emozione sempre più forte e finalmente comprendo che Pauli Arbarei è il doppio eterico di Blu, la città di Luce.

Dobbiamo ricordare da dove arriviamo. Noi tutti veniamo dalle stelle e di stelle siamo fatti.
--> Nelle foto sotto: presunte ossa di giganti.
Elisa Staderini
28 Marzo 2025